Le assenze nel pubblico impiego

Quella che chiamiamo “riforma madia”è una legge delega costituita da 23 articoli, sulla base della quale, tra il Gennaio 2016 e il Maggio 2017, sono stati approvati 21 decreti legislativi e 5 regolamenti con P.R.

Con l’inserimento del comma 4 bis nell’art. 40 del Dlgs n.165/01 il legislatore introduce uno strumento di deterrenza per cercare di ridurre le assenze nel pubblico impiego impegnando i contratti nazionali ad impedire “incrementi della consistenza complessiva delle risorse destinate ai trattamenti economici accessori, nei casi in cui i dati sulle assenze, a livello di amministrazione o di sede di contrattazione integrativa, rilevati a consuntivo, evidenzino, anche con riferimento alla concentrazione in determinati periodi in cui è necessario assicurare continuità nell’erogazione dei servizi all’utenza o, comunque, in continuità con le giornate festive e di riposo settimanale significativi scostamenti rispetto a dati medi annuali nazionali o di settore”.

Il riferimento alle “assenze” indica, oltre alla malattie, altre forme di assenze quali ad es i permessi di cui alla legge n. 104/1992 con il dubbio se nella applicazione della disposizione rientrino anche le ferie. I periodi di assenze si riferiscono non solo ai cd ponti o ai giorni precedenti o successivi al fine settimana ma anche a quei “periodi in cui è necessario assicurare continuità nell’erogazione dei servizi all’utenza o, comunque, in continuità con le giornate festive e di riposo settimanale significativi scostamenti rispetto a dati medi annuali nazionali o di settore” (es superlavoro).

La seconda notazione riguarda la sanzione, cioè il divieto di dare corso agli “incrementi della consistenza complessiva delle risorse destinate ai trattamenti economici accessori”, sanzione oggettiva (prescinde dalla responsabilità del singolo dipendente penalizzato dalla condizione che si è determinata nell’ente) da irrogarsi nei casi in cui si registrino “significativi scostamenti rispetto a dati medi annuali nazionali o di settore” (con ciò significando che dovrà essere la contrattazione nazionale a scegliere quali sono i significativi scostamenti e in quale ambito producono effetti).La sanzione importa definire quali risorse debbano essere inserite nel tetto dei fondi richiamati: verosimilmente le risorse aggiunte quali ad esempio l’art. 26 comma 3 del CCNL 23.12.1999.

Dottssa Eva Simola.

Pubblicato da evasimola

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