differenza tra presunzione di innocenza e presunzione di non colpevolezza

     L’art. 6 CEDU  afferma che “ 2.Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata” inoltre la Presunzione di innocenza e i diritti della difesa sono riaffermati nell’art. 48 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea («Carta») in virtù del quale “1. Ogni imputato è considerato innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente provata. 2. Il rispetto dei diritti della difesa è garantito ad ogni imputato” cioè “Ogni persona accusata di un reato” ( art. 6 CEDU).

     Diversamente la nostra Costituzione all’art. 27, co 2 afferma che “l’imputato [60 ss. c.p.p.] non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Questo comma sembra avere portata più ampia rispetto alla presunzione di innocenza come descritta nella direttiva, nel senso che l’imputato viene considerato non colpevole fino a quando non vi sia una sentenza che accerti l’esistenza del fatto-reato in maniera definitiva, alla stregua dei principi di cui agli artt. 3 e 27, comma 2 della Carta Fondamentale e questo perché il processo penale serve per conoscere (cd funzione cognitiva), per verificare l’ipotesi d’accusa, e siffatta verifica non può dirsi compiuta fino a quando non sopravviene una sentenza di condanna definitiva che consacra in modo irrevocabile la validità della tesi accusatoria. Questo è certamente il significato più profondo dell’affermazione costituzionale per cui nessuno può essere considerato colpevole fino alla condanna definitiva. Detto altrimenti se in un giudizio di primo grado Tizio viene condannato per omicidio dalla Corte di Assise di Genova, la sentenza di condanna ha di fatto accertato legalmente la responsabilità ai sensi dell’art. 6 CEDU ma per il nostro ordinamento poiché Tizio può appellare la sentenza ( accedendo così al secondo grado di giudizio) e procedere eventualmente anche in Cassazione e pertanto la sentenza di primo grado non è definitiva egli dovrà essere considerato non colpevole inoltre dato che il principio di non colpevolezza, funge da catalizzatore di tutte le altre più rilevanti garanzie del processo (come il diritto di difesa, il contraddittorio, l’imparzialità del giudice, seppur la presunzione sembra attenuarsi nel suo valore cogente lungo lo sviluppo processuale, portando con sé una graduazione delle altre garanzie di contesto implicate dal principio) a Tizio verranno riconosciuti diversi diritti per tutelare la sua posizione.

   Naturalmente poiché la normativa CEDU, a livello di gerarchia tra le norme in Italia, si pone tra la Costituzione e la legge ordinaria non si pone alcun problema pratico di applicazione del dettato Costituzionale ai singoli casi.

Pubblicato da evasimola

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