La tecnica maggiormente utilizzata dai ricattatori consiste nel creare profili falsi per adescare i malcapitati con lusinghe, promesse o un inconsistenti dichiarazioni d’amore per poi convincerli ad inviare o mostrare in webcam (cioè con la telecamera del pc) immagini o video intimi. Detto più chiaramente il criminale, nascosto dietro un profilo falso, crea una relazione a sfondo sessuale con la vittima al fine di ricattarla minacciando di divulgare le immagini, i messaggi o altro che la quest’ultima volontariamente gli ha inviato. Nel momento in cui la vittima scopre che dietro l’apparente scambio di piacere si nascondeva un criminale cade in un profondo stato di vergogna e paura che lo spinge ad assecondare le richieste economiche del ricattatore.
I criminali possono venire in possesso di materiale a sfondo sessuale oltre che creando una relazione con la vittima anche attraverso il furto degli account social o installando dei virus che consentono di spiare la vittima attraverso l’attivazione da remoto del microfono o della webcam. Questi ultimi sono modi particolarmente invasivi in quanto manca totalmente qualunque forma di consenso della vittima alla cessione del materiale.
Chi minaccia di rendere pubbliche e condividere con altri le informazioni private di una persona, soprattutto se a sfondo sessuale, se questo non paga ricade nel grave delitto di estorsione previsto dall’articolo 629 del codice penale che prevede la reclusione da 5 a 10 anni e la multa da 1000 a 4000 €.
È bene chiarire che si ha violenza sessuale e non estorsione quando la violenza o minaccia coarta e limita la libertà sessuale altrui con la finalità di appagare la propria libido sessuale e risulta estranea alla sfera patrimoniale del soggetto passivo perché nel rispetto del principio di specialità, quando la costrizione ha per oggetto la sfera sessuale e non attiene, neppure in via mediata, alla sfera patrimoniale deve applicarsi l’art. 609 bis c.p. In particolare si è ritenuto che configurasse atto idoneo, diretto in modo non equivoco a commettere il reato di violenza sessuale, e non quello di estorsione, la trasmissione di una missiva contenente la minaccia alla sua destinataria di diffusione di un fotomontaggio della sua figura in pose oscene in riviste pornografiche qualora essa non avesse registrato una videocassetta che la riprendeva in atteggiamenti osceni e l’avesse, poi, depositata in luogo previamente indicato). (Cass, II, n. 41985 del 9.9.2021; Sez. 3, Sentenza n. 34128 del 23/05/2006 Ud. (dep. 12/10/2006) Rv. 234778 – 01; Sez. 3, Sentenza n. 45698 del 26/10/2011 Ud. (dep. 07/12/2011) Rv. 251612 – 01). Ed infatti, in linea con questa conclusione, nel caso in cui si ricatti il proprio amante, minacciandolo di rendere nota al coniuge la relazione clandestina al fine di ottenere atti sessuali si ha tentata violenza sessuale (Cass. n. 17717 /22).
I ricattatori usano tecniche sofisticate per nascondere la loro identità e il loro luogo di origine come l’uso di VPN (reti private non rintracciabili), proxy (computer concatenati per offuscare la propria provenienza), numeri di telefono falsi o schede usa e getta che rendono molto complicato rintracciarli e arrestarli ecco perché applicare la norma soprattutto quando i malviventi operano da paesi stranieri come ad esempio la Costa d’Avorio è estremamente difficile. Si capisce quindi che è necessario seguire alcuni consigli pratici che possono aiutare a proteggere la propria privacy e la sicurezza on-line soprattutto e che è necessario comunicare gli stessi ai minori e alle persone più vulnerabili da un punto di vista sentimentale.
Di seguito alcuni consigli per evitare di diventare vittime:
- non accettare richieste di amicizia o messaggi da sconosciuti: blocca e/o segnala chi ti disturba o ti minaccia;
- non inviare o mostrare in webcam immagini o video intimi: ricorda che anche se oggi ti fidi dell’altro in futuro questi potrebbe diventare il tuo più grande nemico;
- proteggi i tuoi account e i tuoi dispositivi con password sicure e antivirus;
- copri la webcam quando non la usi e disattiva il microfono;
- non cliccare sul link sospetti ne scaricare file da fonti ignote;
- imposta i tuoi profili social come privati e controlla le impostazioni di privacy.
Se sei vittima di ricatto sessuale:
- interrompi il rapporto ma salva tutto ciò che può essere utilizzato come prova;
- non pagare (il pagamento infatti nella maggior parte dei casi può incoraggiare i disonesti a continuare);
- chiedi aiuto ad una persona di fiducia (un amico, un insegnante …);
- segnala il caso al commissariatodips.it o ai carabinieri.
In sintesi ricorda che sei una persona con emozioni e fantasie che possono essere usate dai malviventi per ricattarti, si prudente e nel caso in cui dovessi trovarti ad essere minacciato/ricattato non avere paura, non vergognarti ma segnala il tuo caso ai Carabinieri o alla Polizia postale così otterrai giustizia per te e per chi come te ha dato fiducia alla “persona sbagliata”.
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