Il diritto tributario è quella branca giuridica che ad oggetto l’istituzione e la disciplina dei tributi. Occorre sottolineare che il diritto tributario si occupa della sola fase acquisitiva delle risorse e del fascio di rapporti giuridici ad essa connesse mentre rimane estranea a tale disciplina la fase di allocazione delle entrate pubbliche (cioè il come vengono usate) studiate nelle materie di diritto finanziario (approccio giuridico) e la scienza delle finanze (approccio economico).
Il tributo è una entrata pubblica ossia una risorsa che affluisce allo Stato e agli altri enti territoriali con la funzione tipica di far fronte al relativo fabbisogno finanziario. Questo significa che esiste uno stretto collegamento tra i tributi e la possibilità di intervento dell’ente pubblico nella dimensione di promozione attiva dei diritti dei singoli costituzionalmente garantiti (come ad esempio il diritto alla sanità, pensioni, estorsione eccetera). Si tratta di un’entrata di carattere ordinario, tendenzialmente stabile, prevedibile, oltre che definitivamente acquisita. La natura di tributo e la specifica tipologia prescinde, per insegnamento costante della corte Costituzionale, dal nomen iuris attribuito dalla legge, dovendo invece essere determinata alla luce della complessiva struttura giuridica: ad esempio il canone Rai è un’imposta diretta di tipo patrimoniale (corte Cost. n. 284/2002) non un corrispettivo di natura privata. Detto più chiaramente il tributo è un’obbligazione pecuniaria in quanto esiste un rapporto obbligatorio tra l’ente pubblico creditore e singolo associato debitore in base al quale il primo può pretendere dal secondo una prestazione. L’imposizione fiscale rappresenta infatti una delle principali espressioni della sovranità statale e l’ablazione patrimoniale che si genera nella sfera giuridica del consociato ha carattere coattivo. Ed infatti ai sensi degli articoli 23 e 53 della Costituzione si delinea il concorso dei cittadini alle spese pubbliche attraverso il prelievo tributario quale dovere inderogabile dei cittadini espressione dei principi di uguaglianza e di solidarietà economica, principi che tutelano anche la posizione giuridica del contribuente quale “diritto al giusto tributo”.
