Codice rosso: l’ascolto delle vittime

 

    Nella seduta del Consiglio dei Ministri dell’28 Novembre 2018 è stato approvato il disegno di legge cosiddetto codice rosso, provvedimento che si articola in pochi, innovativi punti: innanzitutto, l’obbligo da parte della polizia giudiziaria (art. 347 c.p.p) di comunicare immediatamente al pubblico ministero le notizie di reato acquisite per maltrattamenti, violenze sessuali, lesioni aggravate, atti persecutori commessi in contesti familiari o di convivenza, senza più alcuna discrezionalità sulla valutazione dell’urgenza di procedere a tale comunicazione (in sintesi viene introdotta una presunzione di urgenza per queste tipologie di reato per cui la polizia giudiziaria dovrà comunicare il fatto al PM “senza ritardo”). In secondo luogo, la regola che per questi reati l’autorità giudiziaria deve ascoltare la vittima entro tre giorni dall’avvio del procedimento: la vittima acquisisce così il diritto di essere ascoltata in tempi rapidissimi definiti per far sì che il magistrato possa valutare subito la gravità della situazione attraverso la sua viva voce e non più solo attraverso una denuncia scritta. A tutto ciò si aggiunge l’obbligo per la polizia giudiziaria di procedere senza ritardo allo svolgimento delle indagini delegate dal pubblico ministero (art. 370 cpp), mettendogli a disposizione, con la stessa tempistica, le risultanze degli accertamenti. Infine viene disposto l’obbligo di formazione per la polizia di Stato , l’Arma dei Carabinieri, Polizia penitenziaria, al fine di fornire le cognizioni specialistiche per trattare procedimenti di violenza domestica e di genere.

    Ci auguriamo che l’iter parlamentare di approvazione della legge possa avviarsi e concludersi al più presto e che l’applicazione della stessa sia rigorosa.

 

Pubblicato da evasimola

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